Senza il prezioso contributo della saliva, la salute della nostra bocca sarebbe in serio pericolo. Questo fluido prodotto dalle ghiandole salivari, infatti, è importantissimo per preservare il benessere del cavo orale. Ci permette di mantenere idratate mucose, gengive e lingua; ci aiuta a percepire correttamente i sapori; rimuove i residui di cibo e, soprattutto, combatte l’eccessiva proliferazione dei microorganismi che vivono naturalmente all’interno della bocca mantenendo il cavo orale a un pH neutro.
Quando però non siamo in grado di produrre abbastanza saliva, la nostra bocca può non giovarsi del potere tampone di questa sostanza andando incontro a un aumento dell’acidità. Questa situazione può comportare alcuni disturbi sgradevoli o addirittura pericolosi per la nostra salute.
Un cavo orale dal pH troppo basso, e quindi acido, rappresenta un rischio per i denti, che vanno incontro a demineralizzazione e diventano più sensibili e fragili, ma anche per gengive e mucose. In presenza di un pH acido, infatti, i microorganismi che causano disturbi quali carie, afte e micosi proliferano.
Cosa succede quando la bocca diventa acida
Uno dei sintomi a cui prestare attenzione è facile da riconoscere. L’alito cattivo, o alitosi, è tra i primi segnali di uno squilibrio nel pH della bocca. Si tratta di una condizione che può essere fonte di imbarazzo, ma per fortuna è spesso risolvibile. Nel caso di acidità del cavo orale, questo fastidioso disagio è causato dalla proliferazione dei batteri. Questi microorganismi si nutrono di zuccheri e carboidrati, e i loro prodotti di scarto sono ricchi di sostanze acide, che vanno ad acidificare ulteriormente l’ambiente. Una scarsa produzione di saliva implica una ridotta efficacia nel suo ruolo di tampone dell’acidità e quindi di controllo della popolazione batterica, che, crescendo fuori controllo, può esporci al rischio di carie.
Quest’ultimo è un altro pericolo da fronteggiare quando il pH del cavo orale diventa troppo basso. I nostri denti, infatti, sono coperti da uno strato composto da un materiale estremamente resistente, lo smalto. Duro e robusto, lo smalto è però sensibile agli acidi, che possono danneggiarne la superficie limitandone la funzione protettiva. Una bocca con un pH inferiore a 5.5 sarà abbastanza acida da causare erosione dello smalto, esponendo così il dente all’attacco dei microorganismi dannosi. Quando l’erosione arriva ad assottigliare o perforare lo smalto, è possibile andare incontro alla carie.
Come capire se il pH della bocca è acido
Alcuni campanelli d’allarme sono facilmente riconoscibili: la saliva acida tende infatti a essere associata a una sensazione di amaro in bocca. Se la situazione si protrae abbastanza a lungo, potremmo cominciare ad avvertire un aumento della sensibilità dentale al caldo e al freddo.
Il sintomo più frequente di un cavo orale acidificato, come abbiamo visto, è l’alitosi dovuta a proliferazione batterica. Questa può manifestarsi con una patina bianca facilmente riconoscibile sulla lingua.
Cosa possiamo fare, quindi?
Il ruolo dell’alimentazione
Mantenere un buon equilibrio nel pH della bocca è essenziale per impedire l’eccessiva proliferazione di batteri potenzialmente pericolosi, favorendo invece la presenza di quelli più utili, come ad esempio i probiotici, che ci aiutano nella digestione e contribuiscono a proteggere denti e gengive.
A questo scopo, una dieta equilibrata è di grande importanza per assicurarci che la nostra saliva non diventi troppo acida.
Alcuni cibi, come le bevande zuccherate, i dolciumi e i carboidrati più semplici, possono essere responsabili di un aumento dell’acidità del cavo orale e vanno quindi evitati o limitati.
Il pH può variare in maniera drastica a seconda degli alimenti che consumiamo. Gli agrumi, per esempio, tendono ad abbassarlo rapidamente. La saliva può contribuire a neutralizzare il pH grazie alla sua azione tampone, dovuta alla composizione chimica ricca di bicarbonato, ma un consumo prolungato di tali cibi può portare a una persistente acidità della saliva, con effetti dannosi sulla salute orale.
Come correre ai ripari
Se prestare la giusta attenzione alla nostra dieta è senz’altro un ottimo punto di partenza per assicurarci che il pH della nostra bocca rimanga stabile, è importante non trascurare una corretta igiene orale. Lavarsi i denti dopo ogni pasto, utilizzando anche filo interdentale e prodotti per risciacqui orali, ci permette di rimuovere eventuali residui di cibo che potrebbero far gola ai batteri più nocivi. Inoltre contribuiamo al potere tampone della saliva, facilitando il ritorno alla neutralità.
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